4 artiste migranti che dovreste conoscere

Migrant Women Press ha selezionato le opere di 4 artiste migranti che stanno portando più colore, consapevolezza e felicità nelle nostre vite.

di Juliana da Penha/ traduzione Marta Visentin

Terezinha Malaquias

Visual artist, performer e scrittrice brasiliana che vive in Germania

Terezinha Malaquias si è laureata alla Scuola d’Arte Edith Maryon di Friburgo (Germania), dove vive da 11 anni. È autrice di 6 libri, tra cui “Modelo Vivo” (Modella Vivente), in cui parla del suo viaggio all’interno di questa professione; nell’anno di pubblicazione del libro, erano già quattordici anni che lavorava come modella vivente.Teodoro, pubblicato nel 2019, è un libro di poesia strutturato attorno a narrative e racconti che riguardano avvenimenti della sua vita di tutti i giorni, sia in Germania che in Brasile.

L’arte di Terezinha naviga attraverso diverse aree, arti performative, pittura, letteratura e poesia. “Sono libera di lavorare con quello che conosco e amo fare. Risultato: maggiore felicità e qualità di vita,” dice in un’intervista con Espaço Viveka.La serie di performance fotografiche/autoritratti di Terezinha “Schau mich an… (Guardami…) si concentra sui temi della visibilità e della resistenza.

Dal 2011 invita qualcuno del pubblico a sedersi al tavolo con lei per un caffè, della torta o del pane al formaggio mentre chiacchierano. Questo si ispira alla sua performance Café da Manhã/ Frühstück. È anche la creatrice e presentatrice del programma “Brasileirxs e estrangeirxs como eu” (brasiliani e stranieri come me), in cui intervista brasiliani che vivono all’estero.

https://www.terezinhamalaquias.com/

https://www.instagram.com/terezinhamalaquias/

https://www.facebook.com/terezinhamalaquiasperformer/

Sarah Khayat

Grafica e pittrice siriana che vive a Istanbul

Nell’opera di Sarah, i colori intensi e la sua arte straordinaria denunciano le violazioni che le donne siriane affrontano a casa e all’estero. Sarah è stata una rifugiata siriana in Turquia. Promuove una riflessione su varie problematiche, come la violenza di genere, le esperienze di donne sopravvissute a detenzione e problemi di salute mentale e le vite di donne rifugiate. Si è laureata in Comunicazione Visiva alla Facoltà di Belle Arti dell’Università di Damasco.


I dipinti di Sarah si oppongono chiaramente a qualsiasi forma di oppressione. “Quando ritraggo molestie sessuali, ritraggo me stessa. Quando ritraggo la violenza, ritraggo me stessa. Qualsiasi cosa ritragga, è come se ci fossi io o qualcuno che conosco nel dipinto”, dice in un’intervista con Enab Baladi Newspaper.

Sarah è coinvolta in azioni a supporto di organizzazioni, pubblicazioni ed eventi che denunciano la battaglia delle donne siriane per i loro diritti. Nel 2018, ad esempio, ha partecipato alla campagna “Survivors, or not yet” (Sopravvissute, o non ancora), basata su storie orali che documentano memorie di donne sopravvissute alla detenzione in Siria, ma che subiscono il rifiuto da parte della società dopo l’arresto: questo ha impedito loro di voltare pagina.

https://www.instagram.com/sarakhayatart/?hl=it

https://www.facebook.com/sara.khayat.773

Francisca Nzenze

Artista e illustratrice angolana che vive in Brasile

Un paio d’anni fa, ho scoperto una pagina Facebook, “A Kindumba da Ana”. Si discuteva del processo di transizione attraverso il quale molte donne nere vivevano l’accettazione dei loro capelli naturali con illustrazioni straordinarie e umoristiche. Così ho conosciuto l’artista Francisca Nzenze che usa principalmente acquerelli per creare varie tipologie di opere d’arte, che presentano soprattutto protagoniste donne.

Francisca Nzenze viene dall’Angola ma ha vissuto in Portogallo dal 1980 al 1990, quando era una bambina, durante la guerra civile angolana. Quando la sua famiglia è tornata in Angola durante la sua adolescenza, il paese era ancora in guerra. Questa è finalmente terminata nel 2000. Ha studiato giornalismo e lavorato in una stazione radio locale come inviata e redattrice. Dopo aver sposato un brasiliano, si è trasferita in Brasile, dove vive con suo marito e due bambini. Dà lezioni di acquarello in una galleria d’arte e crea illustrazioni da freelance.

In occasione della nascita del suo primo figlio, mentre era ancora in Angola, ha scritto e illustrato un libro per bambini. L’illustrazione e in particolare i libri per bambini, sono tuttora le sue passioni. È una delle illustratrici del libro “50 Brasileiras Incríveis Para Conhecer Antes de Crescer” (“50 brasiliane eccezionali da conoscere prima di diventare grande”) di Debora Thomé riguardo alcune grandi femministe e pensatrici brasiliane. Ha collaborato anche a una collezione di biografie di donne nere.

“Immagina l’impatto di avere un libro del genere tra le mani per quei bambini neri così poco rappresentati, fatto da donne come loro. È un respiro di speranza!” ha detto a Curadoria, una piattaforma che ispira e mette in contatto donne creative.

https://www.instagram.com/francisca_nzenze/?hl=it

www.facebook.com/kindumbadaana

Zeinab Nourzehi

Pittrice afgana che vive in Grecia

“Pensavo che qui in Europa saremmo stati al sicuro, che sarei andata in posti migliori, come pensavo e sentivo sempre, ma la situazione non era migliore,” ha detto Zeinab riguardo la sua esperienza in Europa. Esprime tutte le difficoltà che migliaia di richiedenti asilo affrontano attraverso l’arte, dipingendo le storie delle difficili condizioni in Grecia, le situazioni delle donne incinte e trasmettendo un senso di speranza. Vende le sue opere per sostenere la sua famiglia: “Voglio costruire una vita per il mio bambino.” 

Zeinab ha spiegato che non ha mai avuto l’opportunità di frequentare alcuna scuola a causa del regime talebano nella sua città. Ad ogni modo aveva una maestra a casa che le insegnava a leggere e scrivere. Quando aveva 17 anni, un membro dei talebani voleva sposarla, ma suo padre si è rifiutato, così lei ha cominciato a subire minacce. Suo padre le ha detto che avrebbe dovuto sposare suo cugino e lasciare l’Afghanistan.


Dopo essersi sposata, ha lasciato il paese, la sua famiglia e gli amici. È andata prima in Iran e poi in Turchia. È rimasta in Turchia per 2 anni, ma dichiara che era pericoloso vivere lì. Era incinta di sei mesi del suo primo bambino quando lei e suo marito Pejvak sono partiti da Smirne, sulla costa egea della Turchia, verso l’isola greca di Lesbo su un gommone a ottobre 2019 ed è rimasta nel campo profughi di Moria.

Oggi Zeinab, suo marito e la sua bambina, Selena, vivono a Oropos, in Grecia, in una struttura ricettiva per famiglie di rifugiati, dove aspettano che la loro domanda di asilo venga valutata. I suoi dipinti sono un’importante fonte di reddito per la sua famiglia.

https://www.instagram.com/refugeesart3470/

https://www.facebook.com/RefugeesArtt/

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Scroll to Top