La costruzione di un futuro libero dalla povertà mestruale

Migrant Women Press ha invitato Miura Lima, operatrice sanitaria con sede in Scozia e ambasciatrice di The Pad Project, per spiegare perché la povertà mestruale non è solo un problema dei “paesi in via di sviluppo” e in che modo colpisce donne e ragazze nere in tutto il mondo. La sua personale esperienza di povertà mestruale l’ha spinta a creare il progetto “Mina Muala Nón” (“Le Nostre Mestruazioni”) e una campagna GoFundMe per aiutare le ragazze e le donne di São Tomé e Príncipe a rompere il circolo generazionale di povertà mestruale e dello stigma che a questa è legato.

Potrei affermare che questa problematica è estesa e va considerata come un aspetto di disuguaglianza di salute sessuale.

di Miura Lima/ traduzione Marta Visentin

La povertà mestruale e il relativo stigma sono tra le più diffuse problematiche mondiali di salute pubblica che le donne devono affrontare.  Si tratta anche di una questione di disuguaglianza di salute sessuale, ignorata per molti anni dalle organizzazioni di salute pubblica. Ad esempio, anche se il Regno Unito è uno dei paesi più sviluppati del mondo, circa 137.000 ragazze sono costrette a saltare un intero giorno di scuola e a usare la carta al posto di prodotti igienici, costrette a sopportare la povertà mestruale e questo stigma. (Body Form e “Break the Barriers: Girls Experiences of Menstruation in the UK” (Plan International UK).

Tante sono le esperienze di vita dello stigma delle mestruazioni, che nel Regno Unito vede innumerevoli ragazze nel periodo della pubertà vergognarsi all’ora del ciclo. Molte ragazze inoltre non riescono o non sanno come cominciare un discorso al riguardo.

Nel Sud Globale, nell’Africa subsahariana, 1 su 10 ragazze perde il 20% della sua istruzione scolastica e, in casi ancora più estremi, alcune sono costrette a ritirarsi dalla scuola del tutto a causa di questo problema di salute pubblica. Possiamo quindi vedere come la povertà mestruale sia una problematica che comprende un ambito geografico immenso: non si limita ai paesi “in via di sviluppo” del Sud globale.

Immagine di Cliff Booth (Pexels)

Per questa ragione la povertà e lo stigma mestruale colpiscono in modo sproporzionato soprattutto ragazze e donne nere in tutto il mondo. In un paese sottosviluppato come São Tomé e Príncipe, soltanto le donne privilegiate possono permettersi di comprare in negozio assorbenti o tamponi.

Avendo vissuto nel paese dell’Africa subsahariana São Tomé e Príncipe, sono stata toccata personalmente sia dalla povertà mestruale che dallo stigma legato alle mestruazioni. Inoltre, convivendo ogni mese con i dolori mestruali durante il ciclo, aggravati dall’endometriosi contro cui lotto da anni, con poca assistenza da parte di medici specialisti, che non comprendono ancora a pieno il problema, conosco molto bene la battaglia giornaliera generata dalla povertà mestruale.  

Potrei affermare che questa problematica è estesa e va considerata come un aspetto di disuguaglianza di salute sessuale. Per questa ragione la povertà e lo stigma mestruale colpiscono in modo sproporzionato soprattutto ragazze e donne nere in tutto il mondo. In un paese sottosviluppato come São Tomé e Príncipe, soltanto le donne privilegiate possono permettersi di comprare in negozio assorbenti o tamponi.

Grazie alla mia esperienza di vita e alla mia conoscenza del tema, questa è una buona causa per emanciparmi come donna e per sostenere la lotta contro la povertà e lo stigma mestruale nel mondo. Ho una laurea in politiche sociali/servizio sociale e due lauree magistrali: una in Salute Pubblica e l’altra in Studi Africani. La ricerca che ho condotto durante i miei studi ha fatto nascere in me una passione per le battaglie contro le disuguaglianze nella società e nella salute allo scopo di migliorare la vita delle ragazze e donne più vulnerabili, che soffrono per queste ragioni.

Nel 2019 il film documentario di  “The Pad Project”  con il titolo “Period. End of Sentence”, disponibile su Netflix, mi ha lasciato con sentimenti di stupore e ammirazione per l’iniziativa e l’idea alla base di The Pad Project. Dopo averlo visto qualcosa si è risvegliato nelle profondità del mio cuore, subito sono stata pervasa da una serie di pensieri: mi chiedevo come poter combinare le mie esperienze, conoscenze e competenze acquisite durante il mio percorso di vita da migrante con tutte quelle preziose informazioni.

Mentre riflettevo su come utilizzare quelle informazioni per dare il mio contributo e trasformare la vita delle ragazze e donne in São Tomé e Príncipe, l’opportunità insperata si è presentata quando The Pad Project ha creato l’“Ambassadors Program” (“Programma Ambasciatori”). Immediatamente ho accolto con entusiasmo l’opportunità e mi sono candidata al programma. Nell’agosto 2020, dopo che la mia candidatura è stata accettata con successo, sono diventata ufficialmente un’ambasciatrice di Pad Project per la Scozia e São Tomé e Príncipe.

Ho pensato che questa fosse la mia opportunità per aiutare donne e ragazze ad attraversare la povertà e lo stigma mestruale. In questo modo posso aiutare altre donne e ragazze a emanciparsi, a essere in controllo del loro stesso corpo, ad avere un’esperienza di mestruazione dignitosa e a essere capite in caso di endometriosi.

Immagine di Sora Shimazaki (Pexels)

In una situazione di pandemia, in cui lavorare direttamente sul campo è difficile data la serie di lockdown, ho dovuto riflettere su come esercitare il mio ruolo di ambasciatrice per São Tomé e Príncipe.

Dato che la Scozia sta facendo molto in termini di interventi per eradicare la povertà mestruale, mi sto concentrando su São Tomé e Príncipe, perché la situazione lì è più complessa rispetto al problema in Scozia. Tuttavia, le modalità su come darsi da fare per avere un impatto diretto nel paese costituivano una sfida, finché, quasi per caso, sono entrata in contatto virtuale con Vânia Beliz, sessuologa e direttrice del progetto “Adolescer” in Portogallo, con Sónia Pessoa, coordinatrice del progetto “Missão Dimix” in São Tomé e Príncipe e con la mia cara cugina Ana Paula Racaj, dottoressa e fondatrice di “Saúde Sem Tabu” (una piattaforma online di salute e benessere).

In questo modo posso aiutare altre donne e ragazze a emanciparsi, a essere in controllo del loro stesso corpo, ad avere un’esperienza di mestruazione dignitosa e a essere capite in caso di endometriosi.

Mi sono imbattuta in queste tre persone speciali seguendo Saúde Sem Tabu su Facebook. Dopo aver fortunatamente seguito la pagina, ho guardato un live su Facebook riguardo gravidanze adolescenziali e mestruazioni, in cui Vânia Beliz e Ana Paula Racaj parlavano del loro lavoro. Alla fine del live, Vânia Beliz ha parlato di assorbenti lavabili e dell’organizzazione Missão Dimix, che sta formando e sostenendo ragazze povere nella creazione di assorbenti che possono riutilizzare in São Tomé e Príncipe.

Ho subito preso nota del nome dell’organizzazione e di Vânia Beliz per fare una ricerca sui social media. Dopo aver quindi trovato la loro pagina Instagram, quasi istintivamente ho inviato un’e-mail a Missão Dimix con la richiesta di una collaborazione, spiegando che avrei potuto contribuire con le mie competenze, conoscenze ed esperienze in veste di ambasciatrice di Pad Project per aiutare le ragazze di São Tomé e Príncipe.

Missão Dimix ha prontamente risposto alla mia e-mail e da quel momento si è creata una relazione ricca di purezza e passione. Sono rimasta davvero colpita ed entusiasta dal nostro primo incontro. In seguito, abbiamo deciso di invitare a partecipare Vânia Beliz (progetto Adolescer) e Ana Paula Racaj (Saúde Sem Tabu). Nel giro di alcuni incontri, la relazione non avrebbe potuto essere migliore.

Era come se l’universo stesse aspettando la giusta opportunità per metterci in contatto. Allora abbiamo creato questo progetto per mettere fine alla povertà e allo stigma mestruale in São Tomé e Príncipe, a cui ho dato il nome “Mina Muala Nón”. Tradotto in italiano dalla lingua creola del paese significa “Le Nostre Mestruazioni”.

Logo del proggetto “Mina Muala Non” (Le nostre mestruazione)

I fondi aiuteranno anche a realizzare un centro strutturato per produrre questi assorbenti riutilizzabili e per fornire un’educazione mestruale e sessuale alle ragazze.

Dato che tutte le organizzazioni coinvolte hanno carattere benefico e io sono una donna migrante che vive nel Regno Unito, con due lavori (assistente di ricerca/lavoratrice nel coinvolgimento e nel sostegno alla comunità) per riuscire a sostenermi e senza troppi contatti né competenze per quanto riguarda le candidature per l’ottenimento di fondi per progetti internazionali, devo dipendere dalla bontà e buona volontà delle persone comuni che sostengono lo sviluppo di “Mina Muala Nón”.

È per questa ragione che ho deciso di creare e lanciare la campagna GoFundMe, per raccogliere fondi a supporto di questo progetto in collaborazione di Missão Dimix, per la promozione di mestruazioni dignitose e rispettose dell’ambiente.

I fondi raccolti ci saranno d’aiuto per comprare più macchinari, formare più ragazze che produrranno i propri assorbenti lavabili e dar loro l’opportunità di avere un reddito. I fondi aiuteranno anche a realizzare un centro strutturato per produrre questi assorbenti riutilizzabili e per fornire un’educazione mestruale e sessuale alle ragazze. Tutto ciò aiuterà a rendere autonome le ragazze e le donne e a fornire loro maggiore consapevolezza del proprio corpo. Romperà il circolo generazionale di povertà mestruale e il relativo stigma attraverso l’educazione alla salute.

Immagine di @thaislyrafotografia from nappy.co

L’occasione per rendere questo possibile non è mai stata così vicina. Immaginate un mondo che collabora ad alleviare le fatiche fisiche, mentali e finanziarie che affrontano donne, ragazze e tutte quelle persone che condividono l’esperienza universale della mestruazione.

Come ho sempre sottolineato nelle interviste a cui ho partecipato, durante i live su Facebook con Saúde Sem Tabu riguardo “Mestruazioni senza Tabù”, se noi donne non contrastiamo i nostri stessi problemi, nessuno lo farà per noi: “niente su di noi senza di noi”.

Il mio più grande desiderio è un mondo e un São Tomé e Príncipe liberi dalla povertà e dallo stigma mestruale.

Il mio più grande desiderio è un mondo e un São Tomé e Príncipe liberi dalla povertà e dallo stigma mestruale.

Miura Lima è un’ambasciatrice Pad Project per la Scozia e São Tomé e Príncipe e sostiene la creazione di una società più giusta, libera da razzismo e disuguaglianza in materia di salute. Viene da São Tomé e Príncipe e vive in Scozia. In Scozia/Regno Unito, lavora come assistente di ricerca e si occupa del coinvolgimento nella comunità per Waverley Care e è Support Worker per Living Ambitions. Miura ha una laurea in politiche sociali e due lauree magistrali, una in Salute Pubblica e l’altra in Studi Africani. La sua sfida al momento è mirata a estirpare la povertà mestruale e il relativo stigma e sostenere una società libera da razzismo.

  • Volete saperne di più riguardo al progetto “Pad Project” in generale? Partecipate attivamente, fate una donazione, guardate il Film che ha vinto il 91o Premio Oscar. Visitate il sito: https://thepadproject.org/
  • E se desiderate saperne di più riguardo a “Missão Dimix” e fare una donazione direttamente a questo progetto, visitate la loro pagina: https://missaodimix.org/

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